A Stoccolma c’è una nuova moda. No, non è il pane fatto in casa o vestirsi da tipici indigeni sudtirolesi durante l’oktoberfest. Nelle aziende svedesi (soprattutto nei piani altri negli uffici con molte finestre) la parola che più va di moda è “lean” (dall’inglese to lean – snellire). Già lean, ovvero rendere più efficaci i processi, producendo di più spendendo meno. Il tutto lavorando sul processo senza “tagliare teste”. Siccome molti ne parlano ma pochi sanno cosa sia abbiamo domandato all’esperto.Sembra che lei abbia un rapporto speciale con la Scandinavia…
Sì, in realtà ancora oggi sono consulente a supporto di varie banche nordiche. Sono spesso a Stoccolma, una delle mie città preferite.
Io sono un esperto di lean. Il mio lavoro è di aiutare le aziende con cui coopero a sviluppare il proprio potenziale riducendo gli sprechi. Il lean è una cultura più che una semplice checklist di processi. E come tutte le culture è in continua evoluzione. Ad esempio ho sviluppato una nuova e più evoluta forma di lean (lean & digitize) che serve a per rendere i processi snelli e al tempo stesso automatizzarli.
Se Bernardo Nicoletti dovesse spiegare il lean all’uomo della strada cosa direbbe?
Il Lean Thinking è una cultura organizzativa nata in Giappone come Toyota Production System e poi diffusa in tutto i mondo e in un qualunque settore di una organizzazione. Si basa sul massimizzare il valore per il cliente (o il cittadino nel caso della pubblica amministrazione) eliminando ogni forma di spreco.
E com’è oggi il lean secondo Bernardo Nicoletti?
Il Lean è nato in Giappone negli anni ‘40 e si è sviluppato in America negli anni ’80. Si basa molto su miglioramenti dei processi basati su elementi organizzativi e di layout fisico. Non considera l’automazione, anzi tende a evitarla in quanto introduce rigidità nei processi. Questo tipo di impostazione aveva senso nel passato, ma ormai non più a causa della pervasività dell’automazione e della sua importanza nel ridisegno dei processi. Di qui l’idea che ho avuto nell’introdurre il metodo del Lean & Digitize. Esso si basa sul miglioramento contemporaneo dei processi e sull’utilizzo dell’automazione della gestione. In questa maniera si evita da un lato a dimenticare le opportunità offerte dall’automazione. Dall’altro lato, non si ricorre a una automazione di processi non corretti, la cui automazione porterebbe solo a produrre difetti più rapidamente.
Quali differenze ci sono tra il lean per come viene operato in Svezia e in Italia?
L’aspetto che più colpisce tra il lean come diffuso in Svezia e in Italia è la notevole diffusione in Svezia del Lean nell’ambito della amministrazione pubblica centrale e locale rispetto a quanto avviene in Italia. Eppure in Italia una vera spending review dovrebbe spingere per amministrazioni lean piuttosto che operare drastici e indiscriminati tagli del tipo meno 10% di personale nelle amministrazioni. Dal punto di vista delle aziende, la situazione è simile in quanto il lean viene adoperato soprattutto dalle grandi aziende e molto meno da piccole e medie aziende. Vi sono aspetti culturali che spingono in questa direzione.
Che opportunità ci sono per lo sviluppo del lean in Svezia
Il lean è destinato a svilupparsi sempre di più in Svezia come in Italia, soprattutto nella versione Lean & Digitize. Si tratta di una delle poche alternative a un aumento dei margini in maniera “intelligente”, aumentando il valore per il cliente e riducendo i costi. Il problema fondamentale finora è stato soprattutto un problema culturale: il riconoscere che nell’organizzazione vi siano degli sprechi e che essi vanno eliminati. E’ una sfida generale, ma è particolarmente rilevante nei servizi. In questi per lungo tempo non si è data particolare attenzione al miglioramento dei processi e soprattutto della qualità per i clienti/cittadini.
A cura di Iacopo Vannicelli














